Sport Civico, scuole al centro del cambiamento
A Matera, Taranto, Torino e Reggio Emilia, la rigenerazione urbana comincia dalle scuole, con un nuovo modello di cittadinanza attiva
Sabato 3 febbraio si è svolta la presentazione pubblica con cui Uisp Matera ha lanciato la fase due di Sport Civico, la coprogettazione degli interventi di riqualificazione da attuare a Piazza degli Olmi, cuore pulsante delle attività del Comitato. L’iniziativa, che si è svolta presso l’aula magna dell’Istituto Bramante, partner del progetto, è stata un’occasione di confronto fra diversi attori in campo: le associazioni, la scuola, i residenti. “Questo è un progetto che fa da collante e ci insegna a stare insieme, tra persone di generazioni diverse, con interessi diversi”, ha detto Angela Commisso, professoressa dell’Istituto Bramante, intervistata dalla TgR Rai Basilicata in occasione dell’evento (GUARDA IL VIDEO).
Il coinvolgimento delle scuole, con attività pilota da realizzare assieme a studenti e studentesse, è uno dei punti cardine di Sport Civico, il progetto Uisp Nazionale per valorizzare il ruolo dello sport nei processi di rigenerazione urbana. Da diversi mesi, infatti, i Comitati territoriali Uisp di Taranto, Matera, Roma, Prato, Reggio-Emilia, Padova e Torino promuovono attività sociali, culturali e sportive con l’obiettivo di creare spazi pubblici più accessibili e comunità più inclusive e capaci di valorizzare i beni comuni.
Un esempio di questo paradigma lo troviamo a Taranto. Oltre a cambiare il volto di Parco Jannelli, uno spazio parzialmente abbandonato a se stesso nel cuore di un quartiere residenziale (GUARDA LE FOTO), Uisp Taranto ha lavorato in sinergia con associazioni sportive affiliate coinvolgendo circa 250 bambini e bambine dell’Istituto Martellotta in laboratori sportivi di danza, ginnastica artistica, arti marziali e baseball. “Dopo questo primo mese di attività, posso dire che i bambini partecipano, anzi sono entusiasti, come si vede dai video”, racconta Annalisa D’Errico, insegnante dell’ ASD Araba Fenice che ha condotto i laboratori di ginnastica artistica (GUARDA IL VIDEO). Dello stesso parere anche il maestro Fabio di Gregorio, dell’Accademia de Bartolomeo, che a scuola insegna judo, karate e judjitsu: “E’ una bella occasione per i bambini per affacciarsi al mondo dello sport, anche al di là delle discipline, e per capire l’importanza di muoversi e non stare a casa, per divertirsi e socializzare”, aggiunge.
A Reggio-Emilia le attività scolastiche coinvolgono alunni e alunne di prima e seconda media dell’istituto Pertini, per un totale di 18 classi. Ogni classe nelle sue due ore di educazione motoria settimanali ha l’opportunità di conoscere sport come judo, aikido, kendo, tiro con l’arco, danza. Ci sono anche attività maggiormente orientate al benessere psicofisico, alla cura di sé e la comprensione delle proprie emozioni: “I sani e corretti stili di vita non vanno fuori moda – spiega Elena Fronza, biologa nutrizionista che conduce uno dei laboratori – Non è mai troppo tardi per cominciare a fare movimento e credo che una chiave per far sì che si cominci da ragazzi senza smettere da adulti sia trovare un’attività che piace riuscendo a coinvolgere amici e conoscenti”. Inoltre, sono state pensate attività più specificatamente legate al quartiere, ai beni comuni e al Parco del Noce Nero, l’area verde che circonda l’area della scuola, dove si concentrano le attività di riqualificazione del progetto.
Concludiamo questo viaggio attraverso le esperienze scolastiche di Sport Civico con un aggiornamento da Uisp Torino, dove i ragazzi e le ragazze di diversi istituti sono i protagonisti di un laboratorio di riqualificazione che unisce la progettazione di uno spazio alla cura del verde urbano (GUARDA LE FOTO). Si tratta, dunque, di un percorso che va in parallelo rispetto all’installazione di attrezzature sportive a Cumiana15, ex fabbrica rigenerata, realizzando a pieno il doppio binario che Sport Civico si propone di seguire: sport e comunità, scuola e cittadinanza. La partecipazione è improntata a un modello democratico per discutere e prendere le decisioni affinché si tratti di un’esperienza formativa che insegni ai ragazzi un modello inclusivo di cittadinanza attiva. Le iscrizioni sono in crescita, frutto di un lavoro capillare in cui operatori e operatrici Uisp hanno letteralmente fatto il giro delle classi oltre a coinvolgere una fitta rete di associazioni amiche. (Lorenzo Boffa)